Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

Trentinaglia

Grigna: Trentinaglia


Partecipanti: Marco Corvi - Marina Abissso

Siamo andati nella Grigna settentrionale, a Trentinaglia, con lo scopo di rilevare quel che avevo esplorato Alex Rinaldi e Gianluca Perrucchini la settimana precedente (https://youtu.be/tr2126g9XY0 ).

Siamo saliti verso le 10:30 dal parcheggio di Vò di Moncodemo sul sentiero verso l'arco di roccia calcarea denominato Porta di Prada, con temperatura mite, intorno allo zero, e niente neve (all’andata).

La grotta, a 1670 m slm, è chiusa da un cartello in metallo (che al ritorno abbiamo trovato chiuso: con noi dentro). È molto concrezionata e decisamente bella: molto fangosa (ma mai quanto la Priamara).

Questo fine settimana lo stillicidio era molto intenso, quindi ci siamo un po’ bagnati. Come ha scritto Marco, la grotta è una buona palestra per fare pratica perché non ha pozzi lunghi. Di questi, sono stati dichiarati solo due 30: effettivi sono un 37 e un 32, incantevoli J.

E poi molti pozzi brevi, con partenza generalmente scomoda, che all’arrivo si traduce in un piccolo purgatorio. 6, 6, 9, 32, 7, 4, 12, 10, 6, 10, 12, 16, 37 (‘Canna di fucile’: nomen omen).

Ha rami vecchi (1988) concrezionati e abbastanza puliti, rami nuovi (1999) decisamente fangosi. È stata ripresa nel novembre 2021, salvo precedenti visite sporadiche. Le strettoie invece sono (ora) accettabili.

Quindi, ci siamo diretti verso il ramo Notte Rock: traverso, risalita tramite finestra e strettoia, risalita e una sala, “Mio Cuggino 11/7/99”.

Mi sembra ci sia stata una strettoia, una condotta e forse qualche piccolo pozzo: di sicuro una risalita che il gruppo precedente ha affrontato mediante lancio del martello.

La mia velocità non è certo elevata, quindi ho rallentato il caterpillar, che ha comunque occupato il suo tempo proficuamente, modificando e migliorando armi ed attacchi, recuperando corde, armando passaggi scomodi che la volta precedente avevano affrontato in libera. Ha perfino (temporaneamente) messo una corda in una discesa di circa 4 metri (non accessibile agli umani) su concrezione che portava in una sala stupenda, rimuovendola però subito, armato di due attacchi, alla vista di una risalita di nuova generazione: sopra, ha visto nuove zone da esplorare (“del nero”), ma al momento l'esplorazione è lasciata ai prossimi.

La risalita è stata lunga, mentre il mio socio pazientava continuando a dare assistenza ed a cambiare armi qua e là per renderli quasi-non-scomodi.

Siamo usciti, aprendo la botola, al buio (tralascio l’ora) con nevischio: mentre scendevamo, per fortuna, la temperatura si è un po’ alzata, sciogliendo la neve che cadeva, così abbiamo potuto portarci più in basso con l’auto.

 

In sintesi, abbiamo completato il rilievo della parte esplorata dal gruppo precedente: il ramo nuovo risale circa 40 m in direzione Nord Ovest, parallelo alla via principale della grotta (del 1985-88). Quando siamo entrati, non si avvertiva movimento d'aria netto, né nel ramo, né in altre parti. In uscita, la grotta aspirava leggermente: si sentiva l'aria fredda che veniva da fuori.

 

E' davvero interessante Trentinaglia: un’esperienza emozionante, adrenalinica, un po’ faticosa, che ripeterei con entusiasmo. Nel frattempo, sto continuando a sognarla.




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